Se Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio e Carricante sono diventate varietà superstar, il merito deve essere riconosciuto alla famiglia Benanti. Oggi Benanti produce quello che potrebbe ben essere considerato il miglior vino bianco d’Italia, l’Etna Bianco Superiore Pietra Marina, così come la miglior espressione di monovitigno Nerello Cappuccio, un vino che dimostra che questa varietà non deve essere necessariamente considerata come un gregario del più celebre Nerello Mascalese. Il “saper fare vino” affonda le radici nel tempo e nel territorio. I vitigni sono autoctoni; le uve vengono raccolte a mano; le alte densità di impianto si abbinano a rese contenute; la vinificazione, attenta e prudente, avviene con l’ausilio di lieviti autoctoni selezionati in vigna. Saper fare significa anche conoscere a fondo e rispettare la diversa vocazione storica di ciascun versante dell’Etna, lasciandosi guidare sempre e solo dal territorio e dunque dall’inscindibile binomio secolare versante-vitigno.